Gone baby gone

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I punti di vista, la percezione delle cose….

Come ci vedono gli altri e come vediamo noi gli altri.

Le cose che fanno, l’interpretazione delle stesse…..

Era da un bel pò che non andavo al cinema, troppo preso nelle mie scorribande in bicicletta in montagna. L’occasione è ghiotta: il cineforum di Rovereto organizzato al MART. Ingresso fantascientifico e roboante delle voci dei visisatori, un auditorium enorme, quasi sprecato per un cineforum, abituato ad ambienti piccoli e confortevoli, quasi polverosi.

E’ il primo film di mascellone Ben Affleck, con il fratellino sbarbato nel ruolo di investigatore pivello, maltrattato da tutti che alla fine, suo malgrado, riesce a risolvere il caso (i casi) ed a scoperchiare un mondo fatto di intrighi non voluti, di rimpianti e di rimorsi, di “L’ho fatto solo per…” quasi a giustificare le grandi e piccole nefandezze che ognuno di noi compie nella sua misera vita.

La prima parte del film, pur addolcita da una bella fotografia troppo simile a Mystic River, non mi è piaciuta proprio; troppi dialoghi all’americana da sbruffoni, in cui chi la spara più grossa la vince; frasi sibilline, sottolineate da un cambio di campo e da una musica grave di sottofondo. I poliziotti sono sempre spavaldi, Morgan Freeman ha la solita msachera di ghiaccio, gli spacciatori fanno sempre i grandi ed hanno i piedi d’argilla; tutte cose viste e riviste enlla produzione d’oltreoceano.

La seconda parte riesce meglio, anche la storia risulta non proprio credibile fino in fondo.

Comunque il pivello la sua scelta l’ha fatta; il pregio di questo film, pur essendo americano, è quello di mostrare che le scelte che facciamo pur se meditate e ragionate, non sempre raggiungono l’effetto sperato.

Questa è la vita.

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