Non si sta male qui in Vigolana; dopo la consueta grigliata di Ferragosto del Fongo (un po’ sottotono quest’anno, anche se c’erano i 50 anni della teacherDani e di Tino) con Giorgia facciamo la classica sgroppata in Vigolana. I boci troppo stanchi oggi per uscire dal letto.
Sempre bello il giro delle cime; lo facevamo fin da piccoli, partendo dalla Derocca però; rimane uno dei più bei trekking intorno a Trento.
Al pomeriggio, vista la giornata, sono sceso al Cus a provare la canoa con la bici elettrica; in pochissimo tempo sono giù, senza problemi di traffico e di parcheggio; per me rimane il miglior mezzo nel raggio di 15 km, a patto di pedalare un pochino, ad alta frequenza ma con poca forza; quella ce la mette il motore elettrico.
Mi ricordo che da piccolo insegnavamo con i primi rudimenti di tedesco (e di inglese) ai turisti d’oltralpe come arrivare al lago di Caldonazzo; Facevamo a gara tra di noi a chi riusciva a parlare meglio, prendendoli in giro perché non capivamo perché facevano più di mille chilometri per venire in camper sul lago.
Avevamo un tesoro sotto casa e non lo sapevamo.
Forse negli anni lo abbiamo anche maltrattato, svendendo i terreni più prossimi alla riva al primo venuto, realizzando infrastrutture orrende a filo d’acqua e ammorbando le acque. Poi le cose sono molto migliorate fino alla bandiera blu. Per me viverlo da dentro, non dalla riva rimane il modo più bello, e lo ho scoperto solo uscendo in barca. A vela, coi remi da canottaggio, con il Dragon Boat.