Giro del monte Coppolo – Mountain Bike 2024

Tempo di lettura: 4 minuti

Gran giro in quota su sentieri poco frequentati, a volte nascosti dalla vegetazione, con alcuni passaggi tecnici divertenti e mai banali.

Parto da Grigno lungo la salita del Murello; pur essendo domenica mattina c’è traffico nullo e anche pochissimi ciclisti; quelli che ci sono sono uno più strano dell’altro; ormai mi sono abituato a vedere ciclisti di ogni foggia e colore che d’estate tirano fuori la propria bici dal garage e montano in sella per avventure sproporzionate alle loro capacità. Oggi incontro un gravellaro vestito con maglie anni 80 senza tatuaggi e barba, un vecchio senza casco e pedali a gabbietta, un ciccione in e-bike con la sella bassa e le ginocchia che cigolano a venti metri di distanza: la bici è un mezzo fantastico, ma ogni tanto passare da un meccanico o da un biomeccanico non sarebbe male.

A Castel TEsino prendo la variante off- road verso il passo Brocon, diversa da quella fatta anni fa con Matteo The Bike

All’inizio sbaglio strada e finisco verso un maso bellissimo.
si segue l’ippovia del Trentino
Strada bellissima nel bosco
Qualche tratto tecnico
Poco prima del passo Brocon una foresta di lamponi
Oggi scorpacciata di lamponi
Al passo Brocon una calma inaspettata; pochissimo traffico, pochissime moto. I pochi turisti vagano disperati alal ricerca di qualcosa da fare: li incontro lungo la strada che mi domandano che frutta è quella che ho in mano (“Lamponi? E sono buoni?”); chidol oro dove vanno e mi rispondono che vanno avanti un po’ lungo la strada e poi quando sono stufi tornano in dietro. Probabilmente per chi vive in città solo passeggiare nel verde sotto un cielo terso è abbastanza.
In lontananza il monte Coppolo; il percorso fa il giro completo verso sinistra della montagna.
Faccio fatica a trovare il sentiero perché chiuso dalla vegetazione; poi però si rivela in tutta la sua bellezza; incontro un paio di famiglie in passeggiata, un po’ più preparate; sono del luogo; mi avvertono sui passaggi del sentiero sull’altro versante, che già Bonny nel suo blog aveva evidenziato. Il clima è disteso rispetto ai recenti incontri; nessuno si meraviglia che io sia in bici; evidentemente qui siamo già in veneto e la polemiche dei sentieri non è ancora arrivata.
Ambiente selvaggio; in alcuni momenti mi sembra di essere nella selva oscura; faccio gran uso del campanellino per evitare spiacevoli incontri con selvaggia di vario tipo.
Quando trovo un cartello della Claudia Augusta altinate Trail sento che sono sulla strada giusta
Il tratto verso Lamon è molto esposto e di soddisfazione.
Targa commemorativa della Grande Guerra.
Il tratto con pietre e sassi è meno impegnativo del previsto.
Dopo un interminabile serie di tornanti, sponde e salti mi ritrovo in uno di quei relitti alpini di cui sono piene le nostre montagne; vecchie casse vacanza, palazzi anni 70 delle parrocchie; poca gente in giro, però ritrovo indicazioni per continuare verso valle. Il giro continua in un susseguirsi di sentieri bellissimi contraddistinti dai numeri “MTB Lamon”, alcuni dei quali di una gara di enduro.
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