Eccoci dentro l’imenso palmeto della Draa Valley lungo il fiume Draa che, nato nell’Alto Atlante, va a morire nel Sahara donando a queste popolazioni ciò di cui vivere.
5 milioni di palme ci ha detto la nostra guida, che danno da mangiare a 100 mila persone; “Ogni uomo ha quattro mogli!” ha poi aggiunto ridendo, alludendo alle fantomatiche proprietà stimolanti del dattero da palma.
Noi ci accontentiamo di vagare ai margini del palmeto, spiluccando qua e là da qualche palma dei datteri che ogni tanto sembrano buoni, altre volte meno, altre volte le palme sembrano un pò seche; il più curioso è sempre Antonio, il nostro geologo; che siano sassi, insetti del deserto, bambini o datteri, mentre noi ci fermiamo a fotografare o riposare lui è sempre in giro a scrutare, guardare, curiosare, parlare con qualcuno.
Siamo su un tratto di strada che attravers i paesini abitati da tantissima gente; ci sono bambini ovunque che al nostro passsaggio ci danno la mano per il cinque (ogni tanto con troppa veemenza) oppure chiedono delle stilo.
Incrociamo anche un rally auto-motociclistico; passano dove passiamo noi ma il nostro è un viaggiare lento, silenzioso, a misura d’uomo e d’animale che non disturba e suscita simpatia. Durenate una pausa per una foratura della bici di Cristiana un muezzin fermo davanti a noi ci apre addirittura le porte di una moschea; è incredibile come siano spoglie da fuori e decorate invece all’interno; semplicemente stupenda.
In un paesino mi fermo davanti alla bottega di un meccanico di biciclette; c’è un ragazzo intento aregolare il freno anteriore di una mtb vecchissima con i cambi anteriore e posteriore ormai inutilizzabili; facciamo due chiacchere nel mio francese stentato sulle bici in genere; domando loro quanto vlae una loro bicicletta; “300 dirham!” mi risponde.
Gli domando quanto vlae secondo loro la mia: “C’est cher! Bocu!”; “500 dirham!” interviene l’altro; “Plus cher!” faccio io ridendo, li saluto e me ne vado; nonostante sia una bici vecchia di 10 anni che da noi non vale più di 100 € (sempre che si trovi un pazzoide come me pronto a darteli) è avanti un bel pò rispetto alle loro; troppo gap tecnologico ci separa ancora dal popolo marocchino.
Arrivati a Tisla troviamo l’unico pezzo difficle sul greto del fiume per raggiungere il nostro campo; chi preferisce andare a lavarsi al fiume, chi come noi con un pò d’acqua in mezzo alle palme; al ritorno la grande sorpresa, il nostro bravissimo cuoco ci ha preparato addirittura i krapfen!!!