La ragazza del lago

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Respiro.

Respiro assaporando le lente scene iniziali del film. Il respiro si fa affannoso, vedo una bimba camminare verso scuola; una macchina si ferma, la bambina incerta guarda dentro, una portiera si apre……salire o non salire?

Dentro di me dico no, non salire ed invece lei entra e la macchina va via, nella direzione opposta, e qui inizia il mistero.

So già che non mi troverò d’accordo con coloro che non amano i film italiani, lenti, macchinosi, introspettivi; ma qui si tratta di scovare, di capire fotogramma per fotogramma il responsabile di un delitoo in cui la bmabina è solo marginalmente coinvolta. Seguendo passo dopo passo il lento incedere delle indagini, affidate ad uno stanco commissario magistralmente interpretato dimentichiamo l’oggetto del contendere per  lasicarci fluttuare in un mare di emozioni, affettti, intrallazzi che la vita di provincia nasconde, opprime; il vero tema del film.

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