Ogni tanto fa bene riavvicinarsi alla realtà.
Appoggiare i piedi per terra, annusare il mondo, sentire da dove tira il vento e che parole porta.
Evitare che i piccoli problemi del nostro benessere possano scalfire il nostro ego; smettere di lamentarsi di avere tanto ma di non riuscire a fare troppo; non è questo che facciamo troppo spesso?
Poi capita di vedere un film-documentario di cose che hai già sentito, annusato; tutte cose drammaticamente vere ingoiate e macinate dal vivere frenetico di tutti i giorni, tra un gol fasullo ed una tetta di troppo; tutte cose già sapute ma che vale la pena rivivere nel buio di una sala silenziosa ed attonita. Certi film occorre vederli al cinema, privi di distrazioni; niente telefono, popcorn, campanello che suona, internet a portata di mouse; nessuna via di scampo, nessun “pause” sul telecomando.
E quando ti alzi non trovi commenti estasiati o frasi fatte; la gente riflette, senza parole; alcuni fuggono dal cinema velocemente, quasi vergognandosi di non aver saputo nulla prima, o di non aver saputo reagire abbbastanza. Ti incammini nella notte senza parole, e capisci che la vita che stai vivendo vale veramente la pena di essere vissuta appieno.