Oggi purtroppo è l’ultima tappa; ormai ci eravamo abituati alla compagnia, al cibo, al “noioso” tran-tran delle nostre giornate; l’obbiettivo è le prime dune del Sahara, 23 km a sud di Zagorà.
Si viaggia un pezzo di asfalto per poi rituffarci sulle antiche piste a lato del gigantesco palmeto della Draa Valley; mi stupisco come Maurizio conosca questi posti; certe tracce non ci sono nemmeno sull’incredibile GPS “autoprodotto” di Antonio con mappe dell’Istituto Geografico Francese. Difatti all’imbocco di un paese chiacchiera più chiacchiera meno lo distraiamo e ci concediamo una digressione tra le antiche mura, per finire nel bel mezzo del palmeto dove la Toyota non ci può più seguire; poco male, dietrofront e ci ricongiungiamo sulla traccia; l’occasione è buona per una foto insieme..
Ci rimettiamo in marcia attraverso paesini godendo della vita quotidiana delle persone; è venerdì ed incredibilmente ci sono piccoli mercati di pesce all’ombra; sarà anche parte del nostro pranzo; dal nostro cuoco solo prodotti locali a km zero!!!
L’unico intoppo della giornata è la ruota posteriore della “fuoriserie” di Maurizio; in realtà il perno della ruota dietro era fuori posto già alla partenza come gli avevo comunicato, ma l’occasione era troppo ghiotta per dare dimostrazione pratica a tutti (bambini marocchini compresi) di un intervento in pieno stile “Corso di preparazione al viaggio”!!!
Oggi sentiamo particolarmente il caldo, e passiamo più tempo del previsto all’ombra a pranzo in attesa che il sole cominci a calare; arriviamo quindi a Zagorà verso le tre; si comincia a respirare aria di deserto; aumentano i dromedari (tanti solo per i turisti), la fisionomia delle persone vira con continuità da lineamenti arabi a quelli del centrafrica; anche il colore della pelle sembra diventare più scuro; ci stiamo avvicinando al grande Sahara.
Giusto il tempo per scaricare le borse nella tenda berbera preparata per l’ultima notte e poi via di nuovo verso sud; la tappa dovrebbe essere breve, ma si rivela la più dura del previsto; un forte vento contrario limita la velocità e spazza il gruppo come fossimo alla Parigi-Roubaix; sto in fondo con Giorgia cercando di fare trenino, pian piano “recuperiamo” Eleonora e Fabiana, per fortuna anche Wladi ed arriviamo alle dune in tempo per le ultime foto del tramonto.