Interessante serata ieri seri sera proposta dagli amici di Le Montagne E Noi per un film che avevo perso al Film Festival della Montagna, con la presenza in sala di una divertita Cheyenne a rispondere alle buffe domande del pubblico (“Ma il tuo nome è Cheyenne o Maria?”, “La lana si vende?”, “Sono meglio le pecore o le capre?”, “Hai paura dell’orso?”).
Il titolo stesso evidenzia un fattore che forse all’inizio del film non si capisce; la scelta di vita di una ragazza di trentanni appunto che invece che lasciarsi andare ad un futuro da precario, o da lavoratore dipendente senza futuro, si mette in gioco in una attività vecchia (la pastorizia) e nuova al tempo stesso (la cura del paesaggio con le pecore). E lo fa senza recriminare sul passato o sulle scelte di altri.
La sua vita inoltre non è poi così una condanna (come le precedenti esperienze narrate), potendo tornare a casa per pranzo e per la sera, come fosse una impiegata comunale!!!
Il rammarico è nel capire che la pastorizia ormai non produce più reddito; le pecore non servono a fare latte (sono una razza allevata apposta per il mantenimento dei prati) ed addirittura la lana viene smaltita come residuo (che brutta parola, la lana!!!) in quanto nessuno più se ne occupa.