Bella gara, atletica e tecnica, tutta nei boschi tra Tonezza e il monte Cimone, distrutto da 140 quintali di esplosivo nel 1916 durante la StrafExpedition; dal 1929 sul luogo di morte di 1200 giovani, tra italiani e austriaci, è stato eretto un ossario.
Proprio a questo ossario siamo andati, e addirittura ci hanno fatto salire le scalinate fino in cima, anche se il monte è considerato “Sacro alla Patria”, come il monte Ortigara, come il monte Grappa.
Pochi partecipanti, addirittura di più tra i nordic walkers, quelli che camminano con i bastoncini e fanno un percorso a tempo con i giudici che valutano anche le andature; però quando lo starte r da il via quelli che menano ci sono sempre e abbiamo cominciato a rincorrerci in giro per i boschi come mateloti. Il primo è andato via subito e nonostante lo abbiamo incrociato all’Ossario del monte Cimone, alla fine ci ha rifilato ben 4 minuti. Io ho fatto battaglia con il secondo e il terzo, recuperando in discesa quanto perdevo in salita da quel maledetto baffetto magrolino che si vede nel podio. Brava anche Giorgia a meno di un minuto da una ragazza giovane del luogo.