Grossi calibri qui al Trofeo Val di Non Bike di Revo’, altro che garetta di paese….
Al via in fatti ben 120 atleti, con lo squadrone bianconero schierato in prima fila; del resto bisogna trovare da fare qualcosa a questi “esodati” del ciclismo amatoriale, no? Ed allora vengono buone anche le gare di paese, quelle che non hanno nessuna federazione alle spalle ed alle quali può partecipare chiunque. Come ventanni fa agli esordi del mountain bike, anche se già allora c’erano questioni FCI-UDACE. Che dire, hanno ragione o ha ragione la FCI? Il fatto è che comunque troppi soldi girano attorno al ciclismo amatoriale, e quello che dovrebbe essere un gioco per mettersi alla prova e per stare in salute diventa troppo spesso un specchio del mondo professionistico, ed invece che investire sui giovani che dovrebbero fare sport come palestra di vita, si investono i soldi in team simil-professionisti con il risultato che alle gare ci sono i vecchietti che gareggiano ed i bimbi che applaudono.
Torniamo a noi ed alle nostre scaramucce da poreti della bici: partenza da addormentato, senza un briciolo di riscaldamento; nonostante ci provi arrivo semrpe in ritardo alle gare e non posso nememno incolpare i bimbi che vomitano in macchina, perché è già tanto che si divertono a seguirmi. Ho perso il gruppo subito, rimanendo imbambolato con le gambe di legno; per un pò ho fatto qualche scaramuccia con Daniele, poi ho mollato sulla salita, trovando solo il guizzo per seminare l’endurista Anzelini, uno che anni fa le gare le vinceva ed oggi si presenta al via con bici da 160 di escursione e 14 kg….. piccolo onore non mi sono fatto recuperare in discesa, anche se oggi ero fermo anche lì!!
Per il resto il solito contorno di queste gare fatte d itanto volontariato: prezzo equo, gadget e ricco pranzo, ed un po’ di persone che non vedevo da tempo e con cui ho fatto due chiacchere volentieri.