Garda Tour by Kayak – Tempesta – Punta San Vigilio

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Prima tappa del nostro kayak tour del lago di Garda; dopo gli ultimi allenamenti sul lago di Caldonazzo, ora si sale decisamente di livello, passando a un lago che sembra il mare: per le dimensioni, per il vento, per le onde.

Ultimi allenamenti al tramonto suk lago di Caldonazzo; quando da dietro monta la tempesta ma l’ultimo sole illumina la chiesa di Calceranica.

Partiamo abbastanza presto da Tempesta, sul lato veneto; l’accesso non è dei più semplici, e la mattina è pieno di campeggiatori abusivi, nei furgoni o in auto; purtroppo questa forma di turismo si rivela deleteria per la zona, perché intorno al parcheggio ci sono solo escrementi umani.

La partenza da Tempesta la mattina alle 7:30

Appena mettiamo fuori il naso capiamo che il Garda sarà impegnativo; il vento da nord della mattina, il Pelér, soffia forte anche oggi; lo abbiamo a favore, ma solleva delle onde corte e ripide che mi mettono in difficoltà. Fatico a tenere dritto il kayak con tutto il peso di tenda, materassino, sacco a pelo, vestiti e fornelletto; quelle rare volte che riesco a surfare le onde la paura si tramuta in eccitazione: in un blitz si fanno 10 o 20 metri senza troppa fatica!

Dopo un po’ mi fermo a togliere acqua; in certi momenti mi entrava anche da dietro la schiena; per la prossima volta ci vuole il copripozzetto. Il Capitano invece con una canoa sensibilmente più lunga (oltre 5 metri) e con il timone ha molti meno problemi.

Prima sosta a Bocca di Navene.

Pian piano migliora il nostro affiatamento e arriviamo poco dopo le 10 di mattina a Malcesine; trovo un punto di approdo facile (sarà il leit-motiv della nostra avventura: gli attracchi sono molto pochi e quei pochi sono privati, alti e poco accessibili per le barche a pelo d’acqua) che causalmente è la spiaggia privata del Grand Hotel du Lac; quando penso che in breve arriverà un solerte bagnino a farci sloggiare scopro che il Capitano è già seduto al bar con un cappuccino in mano! Per nostra fortuna il Direttore dell’Hotel è un canoista che ci da un sacco di consigli, oltre a raccontarci le sue disavventure, essendosi ribaltato in kayak in inverno tra Malcesine e Campione; e pensare che noi lo abbiamo appena evitato per un pelo!

A Malcesine dopo la sosta con cappuccino e brioches

Da Malcesine sembra id andare incarrozza: l’onda si fa lunga e placida, da assecondare con pagaiate zen come dice il Capitano (prima le pagaiate erano ZioChen!); a mezzogiorno circa arriviamo a Torri del Benaco e questa volta troviamo un approdo comodo nel porto. Sosta con un panino gourmet in un negozio del centro; cominciamo a capire che i prezzi qua sul Garda sono a misura di tedesco: un caffé è minimo 2 euro (ma anche 4!), un a birra media 7,5 euro! Capiamo dunque perché la clientela è prettamente tedesca; solo famiglie o anziani che si trascinano stancamente sui pontili, da un bar all’altro: qua sul Garda si parla solo tedesco!

Selfie all’interno del porto di Torri del Benaco
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Sono rimasto mezzora a osservare questo magnifico cigno a Torri del Benaco.
L’abbronzatura è ancora quella del ciclista!
Ripartenza per la punta di San Vigilio.

L’ultimo pezzo è veramente piacevole; capiamo di riuscire a fare delle medie discrete e di poter arrivare a punta San Vigilio, dove ci sono alcune spiaggette libere dove piantare la tenda; siamo a 50 metri dal ristorante San Vigilio, dove ci fermiamo per berci una meritata birra dopo 36 km di pagaiate.

L’hotel – ristorante a punta San Vigilio.
Meritata (e costosa!) birra a punta San Vigilio.

Quando svuoto il kayak amara sorpresa; la sacca stagna posteriore non è proprio stagna e tutta l’acqua che ho imbarcato ha inzuppato completamente il sacco a pelo, di piuma! PEr fortuna le temperature sono altissime e prima di sera è tutto asciutto: tenda, materassino e sacco a pelo.

La notta sarà tranquillissima e caldissima, potendo dormire senza nemmeno nulla addosso; il Capitano addirittura esce dalla tenda per il troppo caldo.

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