Se te vai ‘n Panarota portate la maiota – Mountain Bike 2010

Tempo di lettura: 2 minuti

“Se te vai ‘n Panarota no’ sta scordarte la maiota!” diseva i veci..

Quali non si sa, la mia testa è piena di detti più o meno veri e intrisi di saggezza, ceh vanno dal “Se la Vigolana la g’ha ‘l capel o che piove o che fa bel!” al “non mettere il carro davanti ai buoi dei paesi tuoi”  di Elio..

Il fatto è che ogni volta che passo dal valico tra la Val dei Mocheni e la Valsugana fa freddo; in inverno mi ricordo una giornata funestata da un fortissimo vento pomeridiano, un’altra volta d’estate con i compari scialpinisti addirittura si ghiacciavano le mani. Ed anche questa volta non è da meno; sono partito da casa, poi Levico, la vecchia strada dei baiti fino a Vetriolo, poi via verso la Bassa e l’impervia salita fino al valico; subito il terreno mostra le sue ferite; acqua dappertutto, rivoli in teri, strade squarciate, addirittura i prati hanno i segni di acqua corrente ,con l’erbas tutta piegata; pensavo avesse fatto disastri in Vigolana ma mi devo ricredere.

Prendo un sentierino che avevo in mente, il 325 che con un bel “FLOW” come si usa dire oggi mi porta allo Chalet PAnarotta; sarà il freddo o non sono abbastanza FRIRAID che  mi sento un pò impeditello su tutti questi microdossi, sassi e mughi di traverso.

Qui scendo fino ad incrociare la Malga Montagna, devo cercare quel vecchio sentiero di ciottoli fatto anni fa con MotoValenari, ai tempi delle prime MTB FULL.

Questo versante della Panarotta ha subito veramente dei danni dalla pioggia degli ultim igiorni; le strade sono devastate e trasformate in torrenti, in terrotte in più punti; avrò fatto almeno dieci guadi, di cui tre con bici in spalla su gigantesche frane; noto tracce fresche di biker che spingono bici; cavoli, basta una mezza giornata di sole ed i sentieri sono già tracciati, non si è mai veramente soli sulle nostre montagne.

Rimonto in sella e colpo di fortuna: 30 metri di lamponi freschi non colti, evidentemente i miei predecessori avevano troppa fretta; fa un freddo cane, pioviggina, ma come lasciar perdere questa bontà? GNAM!!!

Arrivo all’imbocco del 313 che prendo con cautela; se le strade sono così, chissà i sentieri… invece è fin troppo facile, mi porta a Falesina in un baleno, e da qui comincia il bello; il sentiero fino a Zivignago è ancora intatto; dopo piogge torrenziali come quelle dei giorni scorsi; i vecchi la sapevano lunga!!!

File KMZ da scaricare: Panarotta Falesina KMZ file

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