Zchiuma! Zchiuma!
Un pazzo scatenato mi si para davanti sotto la pioggia battente e mi sveglia dal torpore in cui mi ero isolato, pedalata dopo pedalta; l’unico modo per cercare di finire questa gara, dura già di suo, che con il freddo e la pioggia (neve?) battente si è rivelata una prova di forza con sé stessi…
E’ un tipo del Sunshine Racers che parla mezzo italiano e mezzo ostrogoto; ha forato e non ha dietro nulla; invece che mandarlo a quel paese (peserà mica tanto una schiumetta della GEAX??) in onore alla solidarietà che mi contraddistingue mi fermo e gli cedo la mia.
Gli chiedo di fare in fretta per non perdere tempo e perché a stare fermi subito si sentono i morsi del freddo.
Non capisce, non ce la fa; cerco di aiutarlo, ma per qualche ragione non riusciamo a gonfiarla bene; siamo belli rincoglioniti dla freddo, le mani non afferrano la valvola; ne aprofitto per bere un gel, ma comincia a fare freddo, lo mollo e me ne vado. Dura ripartire, le gambe sono già ghiacciate, eppure ho addosso tutto; copriscarpe invernali, gambali, due canottiere, gilet, ventina; eppure proprio i pieid sono gelati, non riesco a spingere bene. Del resto ci sono troppe pozzanghere e continuiamo a lavarci nel fango; oramai sulle gambe ho una crosta di terra.
Il gel comincia a fare aeffetto e mi sveglia un pò; rieco ascambiare qualche parola con i vigli del fuoco appollaiati agl iincroci; poveracci, avranno fredo pure loro. Dopo Malga Laghetto inaspettatamente mi scglio e comincio a recuperare; arriva i lsentiero tecnico e recupero posizioni; poi Forte Belvedere e LAgo di LAvarone, sto andando bene, anceh se i tratti tecnici di questa gara si dimostrano veramente ardui.
Arriviamo al famigerato guado; un tipo davanti a me si pianta perché rallenta troppo, non possiamo permetterci lo stesso errore; accelleriamo ed affrontiamo il guado a tutta, vada come vada….. siamo fuori, meno male.
Al bivio non ho dubbi; è già la terza volta che sono qua, ma oggi ho voglia di farmi del male, svolta a sinistra verso l’incognito; hanno accorciato il percorso e non so cosa mi aspetta; a Carbonare ci fanno salire slungo la statale verso Passo Sommo, deserta a quest’ora e sotto quest’acqua; ci sono torrenti per le strade ed anceh solo pedalando ci si imbratta completamente; per fortuna si svolta e si scende; recupero ancora qualche posizione…bene, ora arriva il tratto tecnico dei Virti; in queste condizioni è veramente difficile; smonto volentieri più ceh altro per scaldare i piedi che per reale necessità. Ad un certo punto, nel bosco, qualcuno spegne la luce: purtroppo ho finito le energie; il secondo gel lo ho perso in qualche punto quando ho tirato fuori la bomboletta per darla a ltipo (che all’arrivo non si è fatto vedere…); incredibile come mi recuperino i tipi che ho passato di gran carriera prima…. peccato.
Mi trascino all’arrivo ocn fatica e scopro un’altra amara sorpresa: non ero io fermo, ma avevo la ruota dietro bloccata dal fango: una pastiglia era consumata e l’altra frenava il disco……ARGHHH!!! con il podio a soli 7 minuti!!
Comunque soddisfatto; partiti in 150 per la Marathon, arrivati in 76…. il che la dice tutta.