Questo è grande ciclismo…. oggi mi sono proprio divertito; in fuga con il baffo del Penne Sprint trovato per caso al GPM ci siamo dati cambi regolari, riuscendo sul piano a staccare ben 4 dietro di noi. E pensare che quando era davanti vedendo sulla sua divisa lo stesso sponsor tecnico del Pergine pensavo a chissà quali giochi di squadra tra lui e quelli di dietro…. troppo esaltato dal Mondiale di Ciclismo dite??
Tra l’altro Evans mi sta proprio simpatico, primo perché viene dalla Mountain Bike, poi perché è un Aussie, poi perché ogni tanto prende delle cotte bestiali e si vede che è pulito (a meno di controprova sempre). Peccato per Cunego, un altro che mi piace perché ogni tanto va piano, ma oggi proprio non ne aveva….
Vabbeh, veniamo a noi; dei Senza Freni ci presentiamo in tre alla gara: l’assicuratore Franco, io ed un tale di Pian dei Pradi che non conosco; il Perazzoli riposa dopo l’impresa della scorsa settimana, la nostra atleta di punta Elena è ancora reduce dai postunmi della caduta di fine agosto; quell oche più manca è i lFasuto;: quanti atleti in gara mi hanno domandato: “E i lFausto dov’é?” ” ‘Ndelo ‘l scavelon dei Senza Freni?” “‘l sottopietra l’ei con ti?”…. Fasuto riprenditi!!!!
Alla partenza però trovo un sacco di amici; lo scialpinista MotoBressan, il saggio Ezio, Mirko di Riva ed altre vecchie “conoscenze”: il camoscio del Tesino Mirko Mezzanotte, il Fruet, Longo, Debertolis…. ci sono proprio tutti, del resto il bello di queste gare è proprio confrontarsi con i campioni oltre che con sé stesio.
Con Franco decidiamo la tattica di gara; dopo un’efficace evacuazione mattutina (vi ricordate l’anno scorso??), ci spalmiamo la cremina e poi mi presento al via, vorrei evitare i problemi di griglia delle scorse gare; arrivato lì mi accorgo che non ho il chip, bene! Cerco Franco (che ha le chiavi dell’auto) che si sta riscaldando, il tempo passa, mannaggia mi toccherà fare la gara senza chip??? Dopo una bella attesa lo trovo e con lui il chip, posso entrare in griglia.
Al via la solita storia; superare, superare, superare; trovare un varco per infilarsi, ed ogni volta è uno scatto, sempre in piedi sui pedali, per arrivare alla salita si Sant’Antonio in buona posizione per poter pedalare agile; trovo Mirko e lo saluto, trovo anche “el griso” del Pergine che nelle scorse gare mi raggiungeva sempre alla fine: “Ti lascio andare” mi dice.. “Occhio che cambiato bici!” gli dico e scappo. Quando raggiungo la salita sono già in acido, ma davanti trovo la Ferrari che sale con il suo rapportino leggero ma veloce; è uno spettacolo guardarla, leggera e composta come una piuma va via veloce; mi incollo a lei, ma sono un pò al gancio e barcollo un pò… cerco di stare seduto per non far scivolare la ruota sul selciato umido.
Si scollina sulla statale del Manghen, meno male un pò di respiro, si forma un gruppetto che ci porta alla base della seconda salita: qui la Ferrari parte e scappa via; tra di noi rimaniamo un pò di stucco, sembriamo tanti pachidermi impacciati, non riusciamo proprio a seguirla; leggera se ne va curva dopo curva; certo ad avercene qua si potrebbe tentare l’attacco, ma mi accontento di trascinarmi al GPM. Pian piano le cose migliorano e mi trovo a recuperare, tanto che subito dopo il GPM trovo nuovamente la Ferrari cauta in discesa; le chiedo gentilmetne di passare, ma il tratto è stretto ed aspetto il suo via; la discesa è comunque tosta e pur impegnandomi riesco a malapena a raggiungere quei due davanti; sul temuto tratto in ciottolato mi accodo ai due davanti senza tentare nessuna accellerazione, credo dia ver sbagliato la pressione dei tubeless perché rimbalzo un pò.
Siamo ora al sentiero di Castellalto; sono in coda al gruppetto di prima e lentamente mi sto riprendendo; potrei passare ma qi è impossibile e non mi sento di esagerare; sarà il mio errore, forse avrei potuto fare meglio in questo tratto.
Dopo il Castellalto nuova discesa tecnica; arriva da dietro uno che scende bene, anche se forse rischia un pò….. forse che non riesco più a fare la differenza in discesa? O forse avendo visto il livello del mio gruppetto prendo meno rischi in discesa e provo a rilanciare in salita? Dopo essere di nuovo picchiati verso Telve si sale ora verso Torcegno; effettivamente riesco a riprendere il gruppetto, mi rimane incollato solo il baffo del Penne Sprint che non accenna a mollare; su una curva scorgo un gruppo nero-arancione… sono quelli del Senza Freni che fanno il tifo!!! bene, è ora di piazzare una bella penna in onore dei miei amici. Altra salita fino a Campestrini, prendo un pò d’acqua essendo rimasto a secco per la perdita della borraccia. Si risale fino a Torcegno e poi fion al Colle San Pietro; cavoli qui è tutto un su e giù…. cerco di avvantaggiarmi prima dello scollinamento e poi gù verso Telve… ah no che hanno piazzato ancora un’altra salita infernale…… di nuovo io e il baffo, che in un pezzo si avvantaggia con uno del Pergine arrivato ad dietro; li seguo nelle discese dei frutteti, in una delle curve su erba il baffo vola ma risale in bici come un bersagliere alla velocità della luce, che grinta!!!
Arrivati a Telve si scende verso la pianura per il nuovo tratto verso il parco Fluviale; per fortuna c’è Giorgia venuta a vedere la gara; la scorgo da lontano, le grido “Borraccia!” e prontamente mi passa la sua; per fortuna posso finalmente bere…. Sul tratto in pianura prendo gli accordi in gara col baffo e ci diamo cambi fino alle rampe finali…. con mia sorpresa ne ho ancora e tiro fino in fondo…..bella gara!!
A pranzo ci fermiamo con Trentinedo dell’organizzazione; ci chiede cosa vorremmo di più o di meno, ma sinceramente la gara è piaciuta a tutti così.