Alpe di Siusi – Rasceda – Mountain Bike 2009

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Cavoli oggi il Matteo era proprio in forma strepitosa; gamba buona, dormito bene, preciso nella scelta del percorso, tecnica di guida eccelsa; ed io che ho voluto sfidarlo in un tratto di sentiero tecnico…. PATATRAC!

Partiamo presto presto da Ponte Gardena per evitare caldo e code; caffettino al bar con la solita compagnia dei Carabinieri (ma quanti ce ne sono in Alto Adige? Li trovi in tutti i … bar!) e poi su verso Caslterotto cercando una nuova stradina; l’indomito fiuto di Matteo ci fa trovare una sterrata piacevole che con qualche impennata ci porta sempre nel bosco verso San michele (sopra Castelrotto) dove cominciano gli scorci fantastici sullo Sciliar; breve tratto su asfalto (breve perché aprofittiamo di un passaggio di un trattore che ci fa fare i tornanti ai 35 all’ora!!!) e siamo a Campaccio o Bellavista. Sosta ristoratrice e poi scendiamo fino a Saltria (divieto assoluto di passare sui sentieri; l’interno altipiano e dedito ai camminatori e vista la pace assoluta  che si respira e le falci dei contadini che ci osservano decidiamo di osservare i cartelli presenti) di dove finalmetne ottimo sterrato fino ad Ortisei; qui ci sollazziamo con un panino, prima della infame salita a Rasceda; sono ben altri 1000 metri di dislivello tutti a sud che si fanno sentire nei polpacci; i primi metri su asfalto sono veramente duri, poi lo sterrato  disegna curve più ampie e la pendenza scende, ma costantemente arriva fino al rifugio Rasceda, che ahi noi troviamo chiuso. Al rifugio mi esibisco in un salto dello scalino per fare il brillante con dei bipedi e quasi ci rimetto il ginocchio destro contro il manubrio; mi trascino dolorante fino alla chiesetta di Santa Croce a 2198 m, ultima cima del nostro giro.

Due anni fa eravamo arrivati qua dalla Malga Brogles lungo un sentiero più panoramico e divertente; aveva piovuto, ed affrontare il sentiero lastricato con quelle condizioni era stata quasi una impresa; ora ci sentiamo più confidenti, anche se ho la forcella spompata (complice del volo di prima) e forse siamo più stanchi; partiamo guardinghi sotto lo sguardo perplesso di alcuni camminatori; all’inizio prudenti, ci molliamo a poco a poco ed il tratto difficile finisce subito, quasi troppo presto; poi dopo una lieve contropendenza diventa strada forestale velocissima; mi sembbra di rivivere la DSB dell’anno scorso dove raggiungevo velocità pazzesche nel bosco. Arriviamo prima a Ceves dove sis ta svolgendo una festa patronale (immancabili i Carabinieri allo spaccio…. presidio del territorio!); poco prima dell’abitato in un tratto di bosco Giacomelli tenta di passare Zenatti all’esterno  e VOLA INESORABILMENTE!!!!

Che smacco, erano decenni (per fortuna) che non cadevo così!!! Che botta; mi rialzo a fatica, la gamba sinistra dolorante; controllo che tutto sia a posto, bici compresa ma faticoa risalire in sella; la botta è stata proprio violenta….. ahi ahi.

Dopo pian piano vaghiamo per i prati alla ricerca del sentiero 5 che due anni fa ci aveva portato a Chiusa; i paesini dell’Alto Adgie sono sempre bellli, non c’è che dire, e la voglia di fermarsi in piazzetta a bere una birra è tanta…. ma così conciato sono proprio impresentabile e turberei l’armonia del luogo….

Dopo un paio di bivi sbagliati scegliamo il sentiero 35 con indicazione Wadenbruck che ottimamente tracciato ci porta nuovamente aPonte Gardena senza un metro di asfalto.

Siusi Ortisei Rasceda KMZ file

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