Campionato Italiano Olimpico – Triathlon 2018

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Agli italiani di triathlon non si scherza mica!Dopo 10 giorni di mare, con allenamenti abbozzati, gran mangiate di pesce e qualche buon libro letto (non di quelli motivanti, libri seri, eh!), che pretendere di più?

In più l’acqua in Toscana era pure fredda e da pirla ho lasciato la muta a casa… non sono nemmeno riuscito ad allenarmi in acque libere! Al mare era freddo e qui a Iseo, nel mezzo della Franciacorta, ci sono 30 gradi alle 11 di mattina e ci aspetta una gara difficilissima. Il lago è caldo, e la muta da regolamento vietata; prepariamoci, noi scarsi nuotatori patiremo parecchio.

Intanto KarlHeinz e il Pozzati (abile pilota del pullmino del Cus Trento prestato per l’occasione) se la ridono di gusto: loro agegroup M4 potranno usarla!

Si parte a batterie; ci lasciano a mollo buoni 5 minuti affinché tutti entrino, poi via verso una boa lontanissima (il nuoto è un unico giro) e ritorno; con grande sorpresa c’è pure onda, qualche motoscafo ci scorta ma in genere siamo un po’ alla deriva senza tanti punti di riferimento. Mi sembra di riuscire a nuotare ma ahimè, i tempi diranno il contrario: 30 minuti netti!

Mi lancio in bici nella speranza di recuperare, e all’inizio mi sembra anche di viaggiare; è un triathlon no draft e quindi ogni sorpasso devo stare attento a non prendere la scia, ci sono anche parecchi giudici in moto a seguire il plotone. Non finirò di stupirmi dei triathleti: con un percorso così, con 1000 m D+ ci sono persone con bici da crono e ruote alto profilo da 60 mm, inutili su percorsi del genere e persino pericolose in discesa; quando li becco nei tornanti in salita è impossibile non provare un po’ di pena nel vederli arrancare su bolidi da IronMan. Coi sorpassi acquisto fiducia; recupero recupero e quando mi si attacca uno allo scollinamento con un po’ di astuzia gioco al ciclismo e mi sgancio con uno scatto da 1000 W (divertente giocare con i pedali Assioma!) per poi bermi l’ultima discesa finale fino in centro. Cambio veloce e parto subito, ma le gambe non sono quelle di questa primavera, e fra le strette vie del centro c’è un’afa bestiale; corro a malapena sotto i 4′ al km e arrivo veramente stravolto, nonostante mi sia bagnato ad ogni ristoro. Concludo 122esimo e 21esimo di categoria. Male nel nuoto, ma in bici e di corsa non ho fatto la differenza, nonostante abbia fatto i tempi di Paolo, un M1 del Cus Trento che va forte.

KarlHeinz si ritira di corsa; lo troverò stravolto all’arrivo; ad un certo punto anche nel  dopo gara fa così caldo che lo accompagno a farsi un tuffo nel lago per riprendersi un po’. Diego si ritira in bici per il caldo.

Forse non sono l’unico ad averlo patito?

Le uniche soddisfatte sono le due ragazze del Cus Trento, che si piazzano molto bene e fanno ottimi tempi di bici e corsa; il nuoto non si discute (MariaLuisa fa addirittura 21′,  una bomba!) ma impressionano anche nel resto: complimenti!

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