Dopo la lunga giornata di ieri, conclusa con una coda infernale a Riva del Garda e una cena al Mc Donalds, ho avuto via libera dalla famiglia.
Mi sveglio alle sei; le tossine della gara di ieri non si fanno sentire; invece l’adrenalina in corpo ce l’ho ancora, e infatti non ho dormito molto. Faccio colazione al volo e poi letteralmente mi fiondo a Calceranica a prendere il primo treno verso est; alle 6:41 salgo puntuale, dopo aver battuto il recordo
Il treno è semivuoto; con me alcune ragazze che prendono lavoro nei bar del lago e ragazzi di colore che scendono per la raccolta della frutta. Prendere il treno sa sempre di vacanza, e ho pure tempo per riflettere e pianificare a dovere il tragitto. Oggi vorrei allungare questo giro verso forcelal Buse Todesche, percorsa durante l’Alta via del Granito. All’epoca, credo per la stanchezza, avevo pensato che fosse ciclabile: oggi è i lmomento di verificarlo.
Devo dire che il sentiero mi ha dato soddisfazione, più nei tratti in salita che in quelli in discesa; ciclabile all’80% fino a Forcella Buse Todesche; ho anche ruzzolato su un tornante, per la troppa foga. Incontrato pochissima gente, ambiente selvaggio e silenzioso.
Parto da Forcella Buse Todesche baldanzoso, e subito inanello una serie di passaggi a zero penalità da manuale; attraverso una tratto pieno di sassi dove tre ragazzi con zaini enormi tra di loro discutono delle mie abilità ciclistiche. Purtroppo poco dopo, in un tratto bellissimo a Baito Scagni sbaglio strada verso i laghetti dell’Inferno, invece che andare a destra verso Malga Nassere.
Giro bellissimo, in un ambiente selvaggio. Un po’ di portage.