Ferrata Roda di Vael – Alpinismo 2021

Tempo di lettura: 4 minuti

Questa volta i due fagiolini si sono superati; dopo la ferrata del Rio Salagoni oggi ci siamo spinti in quota, complice il gran caldo di questi giorni e le previsioni di una giornata perfetta.

Parto baldanzoso con la mia UP elettrica, ma il traffico non concede eccezioni: a Moena siamo già in coda; i villeggianti si sono svegliati tutti assieme e intasano l’unica strada della valle. Purtroppo anche se fossimo tutti in auto elettrica non cambierebbe nulla, a parte il nome: la clean congestion è già all’orizzonte.

Prendiamo la funivia del Catinaccio, per risparmiare ai due un po’ di dislivello 8e anche al sottoscritto carico di imbraghi e ferri vari!); qua ci ero stato due anni fa con il mio giro del Catinaccio in invernale, ma lo spettacolo è sempre magnifico, e i turisti affollano la funivia, carica al 50% per le norme COVID-19. Per inciso: 40 euro andata e ritorno come pacchetto famiglia.

C’è un lungo traverso fino alla malga Vael, poi si sale.

In alto a sinistra il rifugio Roda di Vael
in cima si vede il rifugio Roda di Vael
Vacche al pascolo alla malga Vael

Al rifugio varia umanità con mille richieste e mille pretese; anche noi ci uniamo alla massa ordinando due Coca Cola per avere lo sprint giusto; i bambini sono già provati dalla salita e con questo caldo ci vuole; 7 euro due lattine. PEr i lresto il rifugio ha un menu di tutto rispetto , personale multilingua e multietnico e la giusta cortesia della gente di montagna.

Comincia il lungo traverso fino al rifugio PAolina
Il monumento a Christomannos, pioniere del turismo altoatesino
Poco dopo si comincia a salire
Nel canale tra le rocce ci mettiamo il casco, non si sa mai.
Al passo Vajolon comincia la ferrata, molto semplice all’inizio
Enrico procede spedito
Il cordino serve più che altro per segnare il percorso
Un po’ di esposizione che da’ il brivido della montagna
In cima contenti

In cima tanta gente, dalla ferrata ma anche dalle vie di roccia; ho chiesto informazioni a i più ma mi sono sembrati spocchiosi; probabilmetne ai loro occhi armato di imbrago da ferrata sembravo un turista qualsiasi.

La prima parte di discesa è un pratone ripido solcato dal sentiero.
La discesa è quasi più ripida
Una marmotta vanitosa che si mette in posa.

Alla fine quasi una corsa per prendere l’ultima funivia delle 18:30; gran scavallata per i due fagiolini che si sorbiscono quasi sette ore in giro, di cui quasi 5 di camminata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.