Roma – Viaggi 2015

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“Signora son sempre io, non si preoccupi!” dice una addossata all’altra “Tutta ‘sta gente.” “Il 64 poi, figuriamoci…. è sempre pieno”

Mio padre dice che ai quiz dell’Università di Medicina di Roma hanno chiesto quale fosse il bus con il più alto numero di borseggi.

“Me sa che l’abbiamo preso all’incontrario” “Do you want to go to Vatican?” faccio gentilmente a tre indiani “The bus driver told me in three stops” “Ok trust him, I’m not form Rome, anyway behind your friend you can see the big San Pietro Church!” Meglio il bus della metro, lì è proprio un carro bestiame; qualcuno mi ha chiesto se è sporca, rispondo che non vedo nemmeno il pavimento, c’è talmente tanta gente che se perdo la mano di mio figlio è spacciato. Ok era la fermata di Piazza di Spagna, il sabato sera; tutti i turisti si sono dati appuntamento qui, infatti abbiamo rincontrato quelli che erano sul treno.

Roma è pieno di fontane, alcune sgorgano libere, altre con un ecologico rubinetto da cui sgorga acqua fresca, dono dei genieri degli antichi romani; quella dell’altra sera a Villa Borgheses l’ho salutata come la manna dal cielo da tanto che faceva caldo. Che parco Villa Borghese, nemmeno una siringa, nemmeno un senzatetto, d’accordo sì siamo vicini a Via Veneto de La Dolce Vita ma mi aspettavo di peggio. Roma pulita, forse un po’ di troppa immondizia e poca differenziata, ma ci sono più cacche di cani vicino a casa mia. Tre signore si riposano con i piedi a mollo nella fontana al centro della rotatoria, incuranti delle auto che rombano attorno; anche questo è città eterna.

Al Pantheon nessuno sta’ zitto, ed il vociare lentamente aumenta fino a che una voce nasale dall’altoparlante zittisce tutti; secondo me è finta e tarata sui dB di troppo. E poi diciamolo, è bello anche solo passeggiare, le vie del centro sono pure larghe e circolano poche auto (a Firenze è peggio e sono molto più strette); ogni incrocio uno scorcio, un pezzo di storia ti chiama alla mente ricordi di scuola. Non ci si sente in pericolo, tra paciosi turisti americani in infradito, truppe di asiatici frenetici con gli occhi sulla cartina, e poi tedeschi, spagnoli, oltre alle immancabili suore. Due le ho seguite l’altra mattina per arrivare in Vaticano; “Andate dal Papa?”” ho chiesto simpaticamente ad una di loro, sembrava sudamericana, minuta e scura, quasi andina. “non c’è- mi ha risposto- è a Cuba!”.

A France’, che  sei andato a fa a Cuba che non sono più nemmeno comunisti????

Ho aspettato che la monumentale piazza si riempisse di turisti, mentre il sole si alzava e scaldava il sagrato; monumento, che bella parola, la pronunci e ti accorgi che la bocca ti si riempie come lo stupore riempie i tuoi occhi, di fronte al colonnato del Bernini, di fronte alla Pietà di Michelangelo.

Più tardi è arrivata Giorgia con Bianca, afflitta da una otite improvvisa; abbiamo sperimentato l’assistenza sanitaria romana; in mezzora è venuta l’ambulanza e l”ha portata al Bambin Gesù; in mezzora visitata e spedita via con la ricetta per l’antibiotico.

E poi tornati a casa, una recensione di AirBnB che trascrivo così come mi è arrivata

“ciao giuliano,ho conosciuto las tua famiglia perché e’ arrivata prima di te alla casa di franca.ho alcuni disegni delle tue figlie nella casa, ho deciso di tenerli e non gettarli quando li ho trovati perché tutti possano vedere quanto sono belli i disegni che fanno i bambini .riescono a prendere della vita quotidiana cio’ che noi spesso non riusciamo a vedere .due mani che si stringono ,un abbraccio ,un albero con dei fruttii.grazie anche per averli lasciati .e grazie per aver tenuto in ordine la casa .”

 

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