Le vite degli altri

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Un thriller veramente eccezionale, girato con maestria e giustamente premiato con l’Oscar e con altri premi.

Angoscioso fin dall’inizio, piatto e monocromatico, quasi claustrofobico, con una ambientazione grigia e piovosa, quasi fossero state tutte così le giornate nella Germania dell’Est prima della caduta del muro.

Fa veramente pensare a come deve essere stata la vita al di la del muro, con tutte le restrizioni ed i controlli imposti alle persone.

Le dittature di quel tipo sono fallite per due motivi: primo perché l’apparato costava troppo (la Germania dell’Est è arrivata al collasso finanziario ben prima di quello istituzionale), poi perché non puoi togliere la libertà alle persone, è una cosa impossibile da fare e prima o poi l’onda di piena travolge le barriere.

Le dittature moderne invece ti fanno fingere di avere la libertà, ti incanalano inconsapevole verso scelte che credi di fare autonomamente; per questo sono più dure da sconfiggere.

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