Passo Feudo – Reiter Joch – Lago di Carezza – MTB 2008

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Oggi invece che gare una gitarella vecchio stile con Giorgia; ieri sera a cena da Fabrizio mi era capitato in mano il secondo libro dei fratelli Margoni sulle escursioni in mountain bike e devo dire che è veramente completo e vario. Ci sono su anche alcune di quelle “epiche” fatte con Matteo….

Partenza da Predazzo, all’ingresso del paese; prendiamo la pista della Marcialonga, anche se causa lavori alla circonvallazione di Moena il fondo è parecchio rovinato; arrivati a Moena ci rendiamo conto della paventata crisi del turismo trentno: una fila interminabile di auto circonda il centro storico, tenuta a bada malamente da tre vigili che contemporaneamente cercano di smistare il traffico vero il passo S. Pellegrino o verso monte. Le due piazze sono piene di famigliole a spasso con i bimbi, ma più che le Dolomiti in queste condizioni sembra il centro di Milano; la confusione e lo smog si fanno sentire.

Deviamo verso monte, seguendo il sentiero 519 verso il Passo di Costalunga; in parte è il tracciato della seconda parte della Rampilonga, ora semplicemente e più banalmente “Val di Fassa Bike”; le prime rampe sono dure, poi lo sterrato diventa più agile; ci sono parecchi camminatori a spasso, equipaggiati con scarpette da trekking supertecniche e nuovissime; qualche biker ci viene incontro al passo.

Al passo sosta d’obbligo per caffé e strudel; un gruppo di tedeschi in bici sembra provenire dallo spazio; i loro manubri sono ripieni di strumenti tecnologici; contachilometri, cardiofrequenzimetri, GPS con schermo da 10 pollici, batterie….si stenta a capire dove mettere le mani…..

Decidiamo di deviare dal percorso della guida e scendere al lago di Carezza; ci sono dei divertenti sentierini che costeggiano la statale, presa d’assalto da rombanti moto stradali; occorre fare attenzione perché i percorsi sono veramente affollati di turisti con annessi e connessi (qualche rifiuto ingombrante…addirittura un pannolino pieno, una minaccia chimica ben più grave di quelle dell’Iran…). Il lago è veramente splendido, anche se l’acqua comincia a scarseggiare.

Aggirato il costone risaliamo poi lungo la statale verso Obereggen; ci sono centinaia di auto ovunque ed in breve scopriremo il perché; c’è la “Festa delle Baite” ed i prati sono pieni di gente; musica con le bande, dei signori elegantemente soffrono il caldo in LederHosen, un gruppo suona i corni alpini.

Valicato il Passo Feudo (ReiterJoch) con un divertente sentierino ci affacciamo al versante trentino degli alpeggi; ben più ripidi ci fanno calare rapidamente verso Gardoné; Giorgia scende lungo lastrada delle piste, io scelgo i lsentiero che cala vertiginosamente lungo il percorso del Latemar Vertical Kilometere, gara dicorsa in salita. A Gardoné stupiti fissiamo la versione “moderna” del divertimento in montagna; musica ad alto volume, camp da beach volley e l’Alpine Coaster, una rotaia stesa lungo i prati dove scendere con un seggiolino fino a 40 km/h.

Per fortuna accanto c’è la Malga Gardoné dove si respira aria di casa, ed una buona grappa offerta dal proprietario!

Passo Feudo – Lago di Carezza KML file

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