Punta Oberettes – Val Senales – Scialpinismo 2008

Tempo di lettura: 3 minuti

Secondo me le donne hanno una marcia in più…non c’è storia.

Tempo fa lo avevo pensato nella salita al Cop di Breguzzo, quando Barbara, amica di KarlHeinz, si era sciroppata 2100 metri di dislivello alla sua prima gita di scialpinismo, roba che noi ce la sognavamo ai nostri albori, su è giù per il monte Ciste almeno 10 volte, prima di osare addentrarci su certe cime…..Adesso anche Giorgia mi stupisce; 3400 metri della Punta Oberettes digeriti senza fatica, ed io che avevo dubbi se portarla a fare cime così alte, con partenza a 2000 metri….mah! Devo rivedere i miei piani di allenamento e scegliere i suoi.

L’occasione era ghiotta; solita gita con il pullman aziendale dell’Aquafil, dove lavora mio fratello Gianmarco; noi come al solito ci intrufoliamo tra orde di discesisti della Busa, con la nostra attrezzatura “strana” ed il nostro  abbigliamento poco alla moda; il pullman ci deposita alle 9 a maso Corto, ora in cui i veri scialpinisti sono già di ritorno (ed infatti ne incroceremo un paio in discesa) ma oggi non c’è fretta; è la prima gita “vera” di Giorgia e possiamo anche fare un giretto senza arrivare in cima. Sono con noi Leo & Lancia (quelli della Premiata Ingegneria) attratti dal pullman e merenda a 3 euro. Man mano che saliamo  si prospetta una giornata invitante; la neve è ancora quasi completamente intonsa, una traccia leggera si dipana nel manto bianco; Giorgia tiene botta e non molla mai fino allo skidepot con una lieve flessione sopra i 3000 metri. A metà incrociamo Luca e Roberto, che erano stati con noi su Cima Mattorana, già in discesa; Roberto poveretto soffre ancora la quota ed ha forti nausee; Luca si meriterebbe l’Encomio dell’Alpinista; la seconda gita che lo vedo rinunciare alla vetta per stare con l’amico che sta male. Anche io cerco di fare la mia parte di capogita; mi carico di un po’ di materiale del Lancia in evidente crisi; pazienza ramponi e picca, ma quando mi da anche il pile capisco il motivo del suo affanno: il pile anni 80 più pesante che abbia mai provato!!! 

Piccole roccette in cima; Giorgia appoggia malamente il piede e parte una sasso della dimensione di una pezza di speck; gridiamo “Sasso!” “Stein!” a quelli di sotto, un tipo solleva lo sguardo e vedendolo dritto negli occhi si abbassa con uno scatto felino e il macigno lo sorvola; pericolo scampato. Lo aspetto mentre Giorgia sale per scusarmi con lui; ma il teutonico alpinista risponde al mio incerto tedesco con qualcosa che io intendo come un “Macht es nichts! Kann man passieren!”.

In cima il panorama è veramente stupendo; guardo verso Maso Corto, la discesa fatta con Nicola l’anno scorso; sarebbe invitante con questa neve ma allo stesso tempo mi spaventa un pò viste le pendenze; ci sono già dei locali in fondo, ma li vedo indecisi sul canale da prendere; mi ricordo che anche noi avevamo avuto problemi; scompaiono alla vista; aspetto pensieroso fino a che vedo delle magnifiche serpentine uscire verso valle, mille metri più in basso. Mi sa che se la sono proprio goduta!

Oberettes KMZ file

Visto che la neve è buona faccio un giro fino alla vera cima, anche se senza croce non è lo stesso; la cresta è molto più facile di come me la ricordassi. Per la discesa metto i ramponi a Giorgia, non vorrei rischiare per nulla.

Allo skidepot Giorgia come al solito è perplessa sulla discesa; le sue sofferenze iniziano qui; la neve però è ancora buona nonostante siano le due del pomeriggio e mi stupisce quando con i suoi sciotti da 140 cm (!) riesce a disegnare le sue prime curve. Sotto la neve è un po’ peggio, e decidiamo di tagliare verso le adiacenti piste da discesa, ancora in perfetto stato.

Al pullman arriviamo in orario per le 3, ora di merenda: qui ci vuole proprio un bel brindisi!

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6 comments to “Punta Oberettes – Val Senales – Scialpinismo 2008”
  1. Congratulazioni a Giorgia!!!
    Se come prima vera gita ha fatto questa, prevedo un brillante futuro … attenzione però se arriveranno pargoli saranno cazzi per Giuli … Cioffi docet!!!

  2. grazie marco,
    effettivamente sono molto soddisfatta…ora comincio a parlare anch’io in “metri di dislivello fatti” come voi super appassionati ….
    i bambini? beh …ci sono i nonni apposta …

  3. Per mille diavoli! io in evidente crisi! Woah!! gran putifarre! Ti ricordo che la vera cima l’hai fatta con la mia piccozza. E’ per questo che te l’ho ceduta durante la salita. Non perchè ero in difficoltà. Ho letto la cupudigia nei tuoi occhi mentre la guardavi appesa al mio zaino…
    In evidente crisi… puah! lo avessi saputo non te l’avrei ceduta così a cuor leggero. Ingrato!
    gran merenda però. perdonato.

  4. Racconto della gita entusiasmante, ma la diffamazione gratuita dell’ottimo Lancia mi pare eccessiva. Lo hai toccato sull’onore, parlando esplicitamente di “evidente crisi”.
    Come testimone oculare della scena, parlerei di breve momento di appannamento fisico, come quella volta agli ORTI DELLA REGANA…

    L

  5. Ah, ma allora sei vivo? E pensare che abbiamo provato anche a finirti con un sasso lanciato “quasi per caso” nella vostra direzione.
    Devo dire che anche alla frutta non molli mai fino in cima, bravo!

  6. ORTI DELLA REGANA! adesso ricordo. Neve moooooolto pericolosa. Per convincervi che era meglio tornare indietro ho dovuto fingere un malore. Ma ne è valsa la pena. Sani e salvi alla macchina.

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