Cima San Lorenzo – Monte del Pascolo – Scialpinismo 2010

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Ahhh come mi piace vagare per montagne innevate! Su di qua, giù di là, unico orizzonte il cielo!
Questo sport da un senso di libertà incredibile; seduto sulla Cima di San Lorenzo immagino di scendere di qua, poi salire lassù su quella cima di cui no nconosco il nome, per poi scendere di lì fino al rifugio dove forse trovo mio fratello con le nipotine, prima di risalire al monte del Pascolo per l’ultima sciata.
E tutt’intorno le Odle, il Sass de Putia, il Sassopiatto, e la Val d’Isarco sotto di noi..

Nessun limite oggi; la temperatura è sempre piuttosto fresca, ma il temuto vento non si è fatto sentire, e ci sono ancora tre ore di luce… WOW!

Cima di San Lorenzo e Cima di San Cassiano

Cima di San Lorenzo e Cima di San Cassiano

Al sole si sta benissimo e la neve non cede, una pista battuta dove ragiungere velocità folli.

Siamo partiti titubanti, Willy ed io; parecchie defezioni per la prima sciata dell’anno; non si sa se per le temute condizioni meteo prospettate (forte vento come quello che ha spirato per tutta la notte) oppure per i postumi dei bagordi; quasi intenzionato a raggiungere gli altri al Brennero  chiedo info a Luca

e mi suggerisce qualcosa che avevo in mente da tempo intorno al Monte del Pascolo (Konigsangerspitze); una cima che si vede dall’A22 e di cui non ho mai saputo il nome: Cima San Lorenzo (LorenziSpitze).

Bene allora, via verso Bolzano, Chiusa e poi Latzfons; sosta in uno dei magnifici caffé della zona; un misto di antica ospitalità e moderna architettura; un caldo caffé servito con gentilezza ed un sorriso; legno e metallo, vetro e cielo si fondono nel giardino d’inverno: l’Alto Adige ha proprio una marcia in più

Questi posti poi mi ricordano qualcosa…. quel magico giro in MTB con Matteo “The Bike” il cui culmine fu la Latzfonser Kreuz; sì proprio lei che brilla laggiù in lontananza sotto al Cima di San Cassiano…. eh sì, con la MTB è un’altra cosa, si parte dal basso e si arriva in alto.

Alpeggi con Catinaccio e SassoPiatto sullo sfondo

Alpeggi con Catinaccio e SassoPiatto sullo sfondo

Anche con le pelli non è poi male, però; oggi saliamo alla cima di San Lorenzo prima da strada forestale ghiacciata, poi per magnifici alpeggi ricoperti di bianco; il Sassolungo ed il SassoPiatto ci fanno compagnia là in fondo.

Una simpatica ragazza altoatesina ci mostra la carta e ci redarguisce perché giriamo senza… noi avevamo solo chiesto un’informazione, poferi ‘taliani che non siamo altro!!! La reincontrerò in discesa dal Monte del Pascolo, con le ciaspole ed il cagnolino che la segue fedele.

Il vento ha lavorato parecchio, e le impronte restano a testimoniare; in alcuni punti c’è solo neve compressa e ghiacciata, e le pelli non

Cima San Lorenzo; impronte nella neve

Cima San Lorenzo; impronte nella neve

fanno presa; le mie sono nuove, ma le Colltex si sa, non sono fatte per i climi freddissimi; Willy mette i rampant, ma le sue più che pelli sembrano……scodeghe!!!

Seconda cima in solitaria, un punto senza nome nè targhe oltre la forcella San Lorenzo (LorenziScharte); discesa verso la prima baita (in zona detta Alpe delle Vacche) e pi risalita sui magnifici pendii del Monte del Pascolo; qui in cima si vede il rifugio Lago Rodella, da cui due altoatesini mi dicono si possa scendere fino a Bressanone….. uhm, ghiotta idea per la nevicata a bassa quota che sta arrivando???

Ridiscendo alla baita aperta dove trovo mio fratello con moglie e figlie, trainate fin quassù lungo una stradina ghiacciata con il premio di una discesa in slittino; si mangia alla grande e circa un centinaio di persone  si lasciano andare  tra goulach bollenti, weizen alte un metro, canederli che galleggiano in un mare di burro fuso… del resto devono reintegrare le calorie!!

Se domenica scorsa era Austria, qua è Alto adige ma l’offerta della montagna è la stessa; natura, silenzio (niente voliere con  “Anton aus Tirol”), baite aperte anche d’inverno ad alta quota (qui siamo a 2000 m) e le persone salgono a frotte con le slitte; penso che l’ultima foto sintetizzi il tutto.

Peccato che nell’euforia della gita mi si stacchi uno sci (eppure me lo avevano detto i due altoatesini che non andava bene….) e quasi lo perdo fino a Chiusa; meno male che Willly come un segugio me lo riporta; inoltre sbagliamo la discesa e raggiungiamo il parcheggio sbagliato; il nostro è solo a 2 km verso ovest…. da ricercare nel dedalo di sentieri dell’AVS….

Panorama dal Monte del Pascolo

Panorama dal Monte del Pascolo

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