Trentino SwimRun

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Domenica mattina sulle rive del lago di Caldonazzo c’era gente che correva con cuffie e occhialini e nuotava con le scarpe: strano modo di passare una mattinata.

Una volta la gente la domenica andava a messa..

Invece il nuovo mood è ammazzarsi di fatica con uno sport sempre diverso, capace di tirare fuori dal letto imbolsiti amatori anche in una orrenda domenica di pioggia come questa. Non paghi della lavata di capo di sabato scorso, andiamo a farci benedire anche oggi va’, che tanto acqua fuori acqua dentro….

Alla partenza  la mattina siamo una sessantina al via di questa prima edizione della Trentino SwimRun, gara importata dalle nebbie del nord dai pazzi soci del Fersen; qua è una specia di acquathlon senza cambi; si nuota con le scarpe e si corre con la cuffie e occhialini; a pensarci bene potresti anche correre scalzo, ma nessuno (perlomeno in questo continente) ci ha mai pensato. Come aiuto per compensare il peso delle scarpe si può usare il pull-buoy. A parte i soliti noti, ci sono un po’ di forestieri malati della disciplina, e tre ragazzotti del Cus Trento che probabilmente sono venuti qua per scherzo. Pronti allora? Via!

Dopo i primi 700 metri a tutta, in cui cerchiamo  di presentarci alla riva in buona posizione, ci tuffiamo  nel lago poco dopo i pontili di Valcanover; riemergo e faccio due bracciate e vedo i tre davanti scappare via con la velocità di un motoscafo; mi sento perduto, come un  velista disarcionato nel mezzo dell’oceano: vedo svanire nella nebbia mattutina le sagome dei tre; rimango da solo per un pezzo e poi mi recupera un gruppetto che esce prima di me sulla ciclabile; deciso a non mollare la presa metto giù una marcia delle mie e i 3,3 km me li bevo fino alle Barche; qua mi tuffo sentendo dietro di me arrivare il Prada, che non nuota ancora come un delfino ma corre come una gazzella. Questo pezzo a nuoto è lungo 650 metri, ma non abbastanza per distanziarlo perché mi recupera di corsa nuovamente e al giro di boa passiamo 40″ dietro i primi tre assieme ad un coriaceo romagnolo che poi scoprirò essere un assiduo swimrunner (che detto così sembra un po’ Be-beep Road Runner).

Adesso si nuota per 750 metri e qui comincio a pagare: partito in vantaggio sul romagnolo, vengo superato e non riesco a riprenderlo nemmeno di corsa. Qui un video della nostra uscita dall’acqua; notare la lentezza dei movimenti nell’alternanza orizzontale-verticale!!

Ci rituffiamo ancora  e poi ancora, oramai ho perso il conto; lo recupero di corsa ma non abbastanza per distanziarlo, e me lo trovo sempre davanti nel nuoto; il che è anche un bene, perché comincio a perdere colpi e non vado più tanto dritto nella nebbia e avere davanti il suo costume giallo mi è d’aiuto.

Alla fine chiudiamo a soli (!) 12′ dal primo e poco meno dagli altri due, che nella seconda parte di gara hanno accelerato vistosamente nei nostri confronti. Meno male che sono arrivati questi tre a toglierci dall’impiccio, altrimenti ci sarebbero toccati i tre slot per il mondiale di Grado , messi in palio dagli organizzatori; lì però non si sarebbe scherzato: 25km di corsa e 6 km di nuoto, da Grado Lignano tra dune e lagune; un’altra pazza idea per svalvolati come noi.

Complimenti alla prima donna, che sicuramente di nuoto ha fatto dei gran tempi! Per quanto mi riguarda alla fine mi sono pure divertito; non ho patito freddo nonostante il tempo orrendo, e l’ho trovata veramente dura; l’alternanza nuoto corsa senza cambi spacca i muscoli e anche il fiato!

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