Via degli Dei – Bologna – Firenze – Pistoia -Abetone – Mountain Bike

Tempo di lettura: 10 minuti

E’ tempo di avventura, è tempo di provare il bikepacking che fa molto cool, anche se non ho la barba da hipster e nemmeno un tautaggio da sfoggiare!

[se nonvi siete rotti gli zebedei con tutti questi neologismi potete continuare a leggere e godervi virtualmetne il viaggio]

Il tempo di racimolare le mitiche borse della Lidl, testate solo da mio fratello in avventure gravel, e poi via. L’obbiettivo è fare la Via degli Dei, e forse al ritorno la Via Vandelli, incerto sul percorso, sulle distanze; forse solo il meteo non lascia dubbi: sarà caldo, gran caldo; ormai ottobre ha sostituito settembre, fra un po’ se continua così non ci sarà più l’inverno.

Alle sette di mattina mi aspetta il regionale verso Verona; con le borse da bikepacking della LIDL la mia full da XC diventa un mostro da viaggio
Sui treni del Brennero, gli Stadler Flirt, le bici non sono proprio messe bene; arriva sempre qualche commuter con bici skrausa che te la appioppa sopra in malo modo
Sui treni verso Mantova, i Pop o Rock, la bici sta ben ferma; purtroppo lo spazio non è sufficiente per le bici moderne con manubri larghi
Treno + bici è la soluzione migliore per viaggi ecologici e avventurosi
A Bologna venerdì mattina gran fermento e gran traffico.
Un selfie veloce in piazza a Bologna; è già mezzogiorno e occorre sbrigarsi per affrontare l’Appennino.
Subito la traccia GPX mi porta su ciclabili ampie e ben segnalate; uscire dal centro è rapidissmo
Si attraversano i parchi di Bologna; poca gente in giro qua; si cominciano a incontrare viandanti a piedi, tutti molto allegri e ansiosi di iniziare il cammino.
Al primo segnale inizia ufficialmente la Via degli Dei
Prima parte lungo il Reno, con numerosi attraversamenti.
In vista del Castello privato del Palazzo Rossi
Palazzo Rossi
Palazzo Rossi
Si attraversa il Reno, ora via verso gli Appennini
Cominciano i sentieri divertenti
Parti di sentiero divertenti dove la media rimane comunque alta.
Pillole di cultura agricola lungo la strada: il vitigno più antico d’Italia
A brento, sotto il monte Adone, prima sosta dopo 35 km.

Il bar di Brento è il classico ristorante da manovali; pullula di uomini impolverati con lo stuzzicadenti tra le labbra e lo sguardo svelto; non hanno tempo nemmeno di farmi un panino perché c’è troppa gente seduta ai tavoli; c’è un gruppo di elettrobiker in sosta, alla disperata ricerca di una presa di corrente: effettivamente se fai una 40ina di km col turbo lo credo che poi non ti rimane nulla. La ragazza del bar non sa come destreggiarsi tra questi affamati più di energia che di tigelle.

Saluto educatamente, ma evidentemente mi son versato addosso della vernice invisisbile, perché nessuno mi considera minimamente; la frattura tra biker elettrici e non è difficilmente sanabile, vige sempre il sospetto reciproco di non essere della stessa tribù, anche se spingiamo lo stesso mezzo a pedali,

A Madonna dei Fornelli sarebbe previsto la fine della prima tappa; arrivato fin qui agilmente decido di continuare.
Continua il divertimento; la traccia percorre l’antica via Flaminia, tracciata dai romani
Resti di cave della via Flaminia
Paesaggi nel bosco tra Madonna dei fornelli e Barberino del Mugello
A volte si esce dal bosco per ammirare paesaggi bucolici e rilassanti
Il cammino è donna: parecchie ragazze in viaggio, anche in coppia e in gruppetti; Cristina si era un po’ persa e le ho spiegato come usare OsmAnd sul telefono.

Arrivato in cima decido di scendere a Barberino dal passo della Futa lungo l’asfalto; è pomeriggio inoltrato e non c’è traffico e la discesa è proprio divertente; passo dalle stesse strade dei Campionati Italiani di Triathlon fino a Ponte a Sieve, dove trovo l’unica stanza disponibile; i prezzi sono un po’ cari, e i servizi non sono proprio a livello nordeuropeo, ma io sono un viandante moderno e mi adeguo.

A cena trovo una trattoria modesta dove peraltro i prezzi non sono proprio a prova di viandante; la trattoria si riempie di comitive di camminatori che raccontano di epiche vesciche, storte evitate e fatiche immani; mi sento un po’ fuori luogo per via del mio incedere veloce e morbido sulla mia full da XC, però ascolto divertito i loro racconti esagerati; un gruppo di ragazzi addirittura fa campeggio libero, audaci!

Alla fine l’allestimento della mia bike risulta molto efficacie; le borse sono robuste, si muovono poco, anche se quella anteriore è fatta per il manubrio da strada e interferisce un po’ con i cavi dei freni, del cambio e delle sospensioni. Non sono nemmeno affaticato anche se ho anche lo zaino, e in ogni scomparto c’è tutto; persino il vermicello fissato sulla ruota davanti non si muove e la stessa sta bella gonfia, sembra una giornata incredibilmente fortunata. Forse un po’ di difficoltà nel non poter fare il fuori-sella a causa della borsa posteriore, ma questo lo scoprirò domani.

Barberino del Mugello

Ecco un po’ di dati della prima tappa: bona la media nonostante le tante soste.

Una meritata Sacher alla fine della prima tappa

La mattina dopo mi sveglio presto e alle 8 sono già in viaggio; purtroppo il primo tratto finisce di fronte a una cancellata privata; arriva un signore su un’APE Piaggio che gentilmente mi dice di fare il giro da sotto, che si è stufato dei tanti viandanti che soggiornavano (e lordavano!) all’interno del suo podere. Dopo un breve tratto di asfalto si torna nel bosco, con alcuni tratti veramente tecnici.

Si continua nel bosco da Barberino
Alcuni pezzi sono effettivamente impegnativi e qualche volta metto il piede a terra.
Antiche ville maltenute.

Per salire al monastero di Senario faccio il giro da sotto, evitando un altro tratto di sentiero molto impegnativo, avendo incontrato due ragazze (ancora ragazze in cammino!) che mi consigliano di desistere; ci torno su dall’altra strada e incontro alcuni e-bikers intenti a impostare la pressione delle sospensioni: da qui partono alcuni itinerari di enduro verso valle.

Il monastero di Senario
La storia del monastero di Monte Senario
LA chiesa del Monastero di Monte Senario
La sacrestia del convento di Monte Senario
La cappella del monastero di Monte Senario
Punto SELFIE dopo il Monastero di Monte Senario
Un balcone improvvisato negli Appennini; la fotografia non rende ma in fondo si intravede la sagoma della cupola del Brunelleschi; chissà come deve essere stato in epoche passate senza smog!
Arrivato a Fiesole il giorno di mercato, mi faccio fare un panino con la porchetta; da qui si scende su stradine antiche; in fondo il Duomo di Firenze

Firenze è invasa da turisti come fosse ferragosto; praticamente impossibile girare per il centro in bicicletta; per fortuna anche qui come a Bologna ci sono ciclabili ampie e ben segnalate e in un baleno son oin Piazza della Signoria.

Entrata a Firenze dalla Via degli Dei
Entrata a Firenze dalla Via degli Dei
Entrata a Firenze dalla Via degli Dei
Entrata a Firenze dalla Via degli Dei
Questo risciò incontrato in centro a Firenze non è elettrico!
Questo risciò incontrato in centro a Firenze non è elettrico!

Firenze, via degli Dei in mountain bike
Firenze, via degli Dei in mountain bike
Firenze, via degli Dei in mountain bike
Gran folla a Firenze; via degli Dei in mountain bike
Panino alla porchetta in centro a Firenze, di fronte al Battistero
Panino alla porchetta in centro a Firenze, di fronte al Battistero
Firenze, Santa MAria Novella
Ciclabili a Firenze lungo l'Arno
Esco da Firenze con le ciclabili lungo l’Arno
Ciclabili a Firenze lungo l'Arno
Ciclabili a Firenze lungo l’Arno
LE ciclabili sono belle, bisogna però anche manutenerle!
LE ciclabili sono belle, bisogna però anche manutenerle!

DA Firenze mi dirigo verso Prato e poi Pistoia, dove non sono mai stato; usando OsmAnd mi fa fare un giro lungo stradine poderali, tra immensi vivai (scoprirò dopo che è la città che esporta di più alberi al mondo), canal idi irrigazione e piccoli borghi; un po’ monotono ma assolutamente nel silenzio e senza traffico alcuno.

Solo OpenStreetMap ti trova certi passaggi sotto l’autostrada A10 per entrare a Prato!
Prato
Prato
Prato
Prato
Prato
Prato
Prato
Prato
Prato
Prato
Pistoia
Pistoia
Pistoia
Pistoia
Pistoia
Pistoia
Pistoia
Pistoia

Trovo un affitta camere sulla strada modenese verso l’Abetone; prezzi non proprio popolari, ma il

titolare mi fa capire che e spese sono elevate anche per loro.

LA mattina dopo, domenica, la strada verso l’Abetone è silenziosa e deserta. al primo paese mi fermo a far provviste.
Museo della linea Gotica, una piacevole scoperta verso l'Abetone
Museo della linea Gotica, una piacevole scoperta verso l’Abetone
Museo della linea Gotica, una piacevole scoperta verso l'Abetone
Museo della linea Gotica, una piacevole scoperta verso l’Abetone
Museo della linea Gotica, una piacevole scoperta verso l’Abetone
Museo della linea Gotica, una piacevole scoperta verso l’Abetone
Museo della linea Gotica, una piacevole scoperta verso l’Abetone
Museo della linea Gotica, una piacevole scoperta verso l'Abetone
Museo della linea Gotica, una piacevole scoperta verso l’Abetone
Museo della linea Gotica, una piacevole scoperta verso l'Abetone
Museo della linea Gotica, una piacevole scoperta verso l’Abetone
Museo della linea Gotica, una piacevole scoperta verso l'Abetone
Museo della linea Gotica, una piacevole scoperta verso l’Abetone
Museo della linea Gotica, una piacevole scoperta verso l’Abetone
Le ultime curve verso l'Abetone
Le ultime curve verso l’Abetone
La casa di Zeno Colò
La casa di Zeno Colò
Abetone
Abetone
Discesa dall'Abetone verso Pavulloo
Discesa dall’Abetone verso Pavullo

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