“Mannaggia alla tecnologia, alle telecomunicazioni, all’informatica e a tutte le diavolerie che, ahimé, mi danno da mangiare!!” penso in auto da solo, alle 4:45 del mattino, che poi sono le sei meno un quarto con l’ora solare. Per non incappare in iirtardi e levatacce per la sesta gara di scialpinismo di Coppa delle Dolomiti avevo tutto pronto: posto letto nella maison del ganzo della sister a Pozza di Fassa, cellulare disabilitato sullautoaggiornamento dell’ora dall’operatore d irete, lauta cena a base di stinco e patate e tutto pronto in macchina… e cosa fa sto mona di cell? Si autoaggiorna tramite il calendario e si porta in avanti di un’ora, bypassando quello che avevo impostato a mano!!!
Il solito maldestro; preso dal dubbio di essser everamente TROPPO in anticipo mi fiondo in un bar dove vedo delle luci accese; l’inserviente che sta pulendo viene fuori titubante: “Scusa l’ora – gli chiedo, manco la sapessi – ma che ora sono esattamente?” “Le sei meno un quarto!” mi risponde stupito. Che fare?
Me ne torno a letto per un ultimo sonnellino, anche se avendo già fatto colazione ed essendo vestito con la mia tuta da supereroe non guadagno alcunché. All’ora giusta poi mi alzo e parto per il Passo San Pellegrino; la pioggia copiosa lascia lentamente posto ad una nevicata fitta e bagnata; la partenza è spostata a Caverson, sull’altro versante verso il Passo Valles, dove invece nevica forte anche a quote più basse; scendo rapido le rampe del passo tra muri di neve e mi presento alla partenza; al ritorno prenderò il pulmino dalla ; la gara è ridotta a 1500 metri, una gara corta ormai. Gli organizzatori tardano la partenza, e così al bar facciamo passare il tempo chiaccherando del più e del meno e facendo previsioni sul Mezzalama; non ci scaldiamo nemmeno, alla partenza siamo in poco più di 150 matti sotto una fitta nevicata.
Parto a stecca, tanto questa volta le salite sono corte; purtroppo c’è neve fresca e si deve stare in coda; per sorpassare si deve uscire dalla traccia e si fa zoccolo. La salita non è lunga, ma è tutta su pista; a metà vedo MAX ed ho il tempo di sorridere per le foto; ci alterniamo alla rincorsa delle donne con Silvano, che prima del cambio pelli mi passa agilmente; al cambio però mi riesce tutto velocemente e recupero un pò di posizioni, adesso viene il bello, una “specie” di discesa; non si sa se è fondo o scialpinismo questo, si passa più tempo a spingere che a scivolare; se poi ci mettiamo la fitta nevicata e la nebbia si punta a stare in piedi. Al cambio riparto bene, vedo con la coda dell’occhio Silvano ed una novità, Claudio; lo sapevo che era in forma, un altro avversario; mi stupisce invece non vedere Graziano. La seconda salita à corta e fatta tutta d’un fiato; purtroppo non si riesce a capire dove si è, se si riesce ad accellerare o meno, vale la pena farla a tutta!!! Seconda discesa un pò più impegnativa, soprattutto la seconda parte nel bosco con profonde buche; siamo al Passo S. Pellegrino, ripartiamo tra gente in coda agli skilift: non è proprio bello fare gare di scialpinsimo così, certo che con questo tempo….
Sparo tutto sul tratto piano, e dietro sento in quattro sulle mie code; mi passano in un tratto di salita, tra di loro Claudio che riesce a sgusciare via in un tratto con più binari; a me tocca star dietro a questi….. il rischio zoccolo è troppo elevato, almeno in quattro si fermano, devo sare nei binari. Siamo quasi a Cima Uomo quando me ne libero, cerco di riprenderelo ma ormai è davanti; arrivo al cambio nella nebbia; via le pelli, giù la maschera e giù lungo la pista piena di gobbe; non si vede nulla…. sciata strumentale a 40 all’ora!!!!